PRESS ABOUT CHRISTINE IX

ENGLISH

Spectrum Radio, Petts Wood, U.K. : 

Explosive. She reminds me some of the early Patti Smith

DJ Lunatic Fist, Rock Bandom Radio, Missouri, USA:  

You're gonna love her stuff,  freaking amazing. This girl is amazing. Just wow. Killer stuff

"Anthem Review", AUSTRALIA, march 2016, review rate 8:

"Heavy, crashing guitars, dark atmospherics, and brave lyrics that shimmer through a wave of apocalyptic anthems, ‘Can I Frame the Blue’ is an explosive cornucopia of creativity and personal style.
Rating: 8"

ITALIAN

Nicola Vitale on "ROCK HARD Italy", december 2015, review rate 8

Una voce incredibile (...) un hard rock graffiante, tinto di gothic e new wave, mai banale e sempre arrangiato ottimamente (...) Non si può che pensare a Christine IX come a una vera stella nascente del rock made in Italy

Francesco Recchia on "ROCKIT", december 2015

Colonna sonora ideale per i film dalle atmosfere dark e surreali del maestro Tim Burton (...) Se dovessi esprimere un giudizio definitivo sul primo lavoro della bravissima Christine IX, userei semplicemente due aggettivi: coraggioso, in quanto non è da tutti proporre un lavoro del genere in Italia, l'altro aggettivo che userei è eccellente

Dafne D'Angelo on "TUTTOROCK", december 2015

All'estero avrebbe già sfiorato alte vette (...) un album che tocca l'anima

Marcello Zinno on "ROCK GARAGE", november 2015, "disco della settimana"

Tocca il livello di strafottenza di una Courtney Love in pieno stato di santà mentale, ma anche il lavoro strutturato di impegno ed emotività di una Dolores O'Riordan dei tempi d'oro

Piero Alchem on "WISDOM MAGAZINE", september 2015

Ultima incisione davvero bellissima

Matteo Tangolo on "QUISALENTO", december 2015

Una voce che versa sale sulle ferite aperte e fa ribollire il sangue (...) La veemenza del rock, quello tosto s'intende, le pennellate delle striature grunge, i sentori metal e industrial, con quel fare sfrontato alla Courtney Love, con quel tocco di inquietudine che può ricordare il sapore della plastica nella bocca di Marilyn Manson

Ubaldo Villano Lubelli about Christine's loops in "Voglio venire via con te", literary and musical performance: 

La musica dark, intensa e penetrante – ma soprattutto inedita – della serata è della bravissima Christine IX. Per darsi un tocco più femminile indossa un vestitino estivo, un bel rossetto rosso e un impresentabile fiore rosso sui capelli. Promossa. In ogni caso non si ben comprende se il carisma e il magnetismo che emana siano dovuti al suo fascino, alla sua bravura o al potere della chitarra elettrica. Forse una combinazione e miscela perfetta di questi tre elementi.

Fabrizio Basso (SKY Mag)  on "Note Spillate", may 2016:  

Difficile allontanarsi dalle graffianti chitarre che salutano Black Corolla perché vorresti che il brano non finisse mai. Christine IX è una delle scoperte più interessanti degli ultimi mesi (...) Lei ama definirsi naif. Ed è proprio così. A pensare un’altra definizione forse potrebbe andare caleidoscopio (...) Una canzone non finisce mai come ti aspetti. La voce è dolce qualche secondo e poi si distorce, come se le sue corde vocali fossero strizzate. E’ coraggiosa a seguire una linea così borderline. Ma significa anche che è conscia della sua forza. E dunque avanti con queste pennellate naif che allargano l’orizzonte del nuovo rock

Roberta D'Orsi on "Rock Diary", january 2017

Le intonazioni e l'incastro sono di pregevole fattura, un connubio stilistico sublime. Non ci sono dubbi a questo punto, nel decretare Christine un talento vero, puro (...). Il bagaglio che si porta appresso è complesso, maturo, ricco di sfaccettature e sperimentazioni interessanti (...). Se c’è un termine che assolutamente non va usato per descrivere il disco è, “noioso” (...). Una voce diversa dalla solita mandria di voci femminili fatte tutte con lo stampino di pop star, mascherate da rock star (...). Malinconia e ribellione si danno spesso appuntamento nelle nove tracce del disco, si conoscono, si studiano, si accoppiano e si amano, dando vita ad un’unione imprescindibile

Federica Nastasia on "CORRIERE SALENTINO", october 2014

E'  forza pura. Dalle Shotgun Babies al suo progetto solista, vedere Christine IX  sul palco o nei suoi video è un’iniezione di adrenalina sparata direttamente nel cervello. Quello che non ti aspetti è un’intervista sottovoce, come quella che ho avuto il piacere di farle, con orecchio e registratore tesi tesi verso i suoi sussurri. Della serie: non c’è bisogno di sbraitare perché l’Arte, se c’è, urla da sé

Antonio Vivaldi on "TOM TOM ROCK", october 2016:

Nove canzoni banalmente definibili come intense, potenti. E anche “suonate con energia”. Fin qui sono capaci più o meno tutti. Per agganciare chi ascolta serve qualcosa in più. Serve, ad esempio, saper prendere i propri referenti musicali, assimilarli e poi farli lavorare a livello inconsapevole. In tal modo un pezzo come l’iniziale You Are Not Me viaggia fra la Siouxsie goth e i Nirvana senza citare esplicitamente né l’una né gli altri. E nemmeno Courtney Love, menzionata come pietra di paragone da più recensori.
Altra cosa che serve è saper scrivere pezzi in grado di canalizzare l’energia di cui si diceva dandole forme articolate. Ad esempio Diorama ha una forma circolare che vira verso il suadente, mentre I Love Life So Much I Want To Die (si spera che il titolo non venga preso alla lettera) suona epica senza retorica (...)'.

Roberta D'Orsi on "ROCK DIARY",  january 2017, rate 8 

Il bagaglio che si porta appresso è complesso, maturo, ricco di sfaccettature e sperimentazioni interessanti (...). Le intonazioni e l'incastro sono di pregevole fattura, un connubio stilistico sublime. Non ci sono dubbi, a questo punto, nel decretare Christine un talento vero, puro. (...). Se c’è un termine che assolutamente non va usato per descrivere il disco è, “noioso” (...). Una voce diversa dalla solita mandria di voci femminili fatte tutte con lo stampino di pop star, mascherate da rock star (...). Malinconia e ribellione si danno spesso appuntamento nelle nove tracce del disco, si conoscono, si studiano, si accoppiano e si amano, dando vita ad un’unione imprescindibile

Luana Campa on "TAGPRESS", july 2014:

La sensazione che la musica dark spesso provoca è quella di rabbia mista a dolore e alla voglia di esplodere. Ed è ancora più efficace se a cantare è una donna che dall'aspetto e dalle prime note esprime sensualità e delicatezza. La voglia incontenibile di Christine delle Shotgun Babies di suonare ed esternare tutto ciò che parte dalle sue viscere l'ha portata a dare vita anche a un progetto solista (...)

"MUSICALBOX WEB LIVE", june 2014:

E' ancora lì, sul selvaggio lato della strada con una nuova e sempre più penetrante veste sonora

"SOUNDS GOOD MAGAZINE",  january 2016:

DISCO DEL MESE - ARTISTA DEL MESE. Un progetto originale, dal sound maturo e caldo

 

- Press about Shotgun Babies (ITALIAN)

"RUMORE", march 2013:

Shotgun Babies, la versione femminile e violenta del rock emergente. Eccessive, rumorose, irriverenti. Le Shotgun sono al loro secondo album "Private Games",  frutto di un lungo lavoro di ricerca di suoni e di spazi che si aprono e improvvisamente si sgretolano sotto urla di rabbia esplosiva e irriverente cambiando la percezione di forme, luci e colori. Sono solo in tre sul palco ma in Italia non sentivamo qualcosa di simile da almeno 20 anni

- Press about Choke In Mirrors (ITALIAN)

Nico D'Aversa on "ROCK NOW",  july 2013:

EP d'esordio per questo nuovo interessante progetto made in Salento di Christine degli Shotgun Babies e Vincent Vega degli Hate Inc. Quattro brani, un pop sognante che non rinuncia alla compattezza del rock, nei quali si respira certamente un'atmosfera new wave. Si parte con 'Overwhelming hunger', un pezzo in perfetto stile Garbage. In 'Still warm body' è l'elettronica a prendere il sopravvento, al contrario di 'Break the seal', in cui l'ugola di Christine fa valere tutta la sua rabbia quasi grunge. Chiusura in bellezza con la soffice 'As a leaf'. Un sound dalle molteplici influenze che rivendica con prepotenza la propria originalità. Un lavoro affascinante che attendiamo alla prova del primo album. 

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